MARANELLO - «Duro ed esigente, come padre e come capo; ma anche capace di gesti di grande generosità e affettuosità, aspetti questi ultimi che tendeva a nascondere». Così Piero Ferrari, vice presidente dell'azienda di Maranello ricorda il padre Enzo, nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa. «Coraggioso e innovatore, sempre con lo sguardo volto al futuro: basti pensare alla decisione di fondare la Scuderia nel 1929, l'anno della Grande Crisi, e al progetto di creare una fabbrica di automobili in un'Italia che era ancora piena delle macerie della Seconda Guerra Mondiale».
LA PIU' BELLA DEVE ANCORA NASCERE - «E' proprio per quella sua determinazione assoluta a guardare avanti - ha aggiunto Pietro Ferrari - che gli faceva dire che la Ferrari più bella era quella che doveva ancora nascere, che mio padre avrebbe amato ciò che è diventata oggi l'azienda, sempre orientata al futuro e all'innovazione e che non si lascia tentare dal mercato, proprio come l'avrebbe voluta lui».
CARATTERISTICHE SEMPRE INTATTE - Luca Cordero di Montezemolo «ha fatto e continua a fare un grande lavoro per mantenere intatte le caratteristiche fondamentali del Dna della Ferrari: ad esempio, avrebbe condiviso pienamente la decisione di voler mantenere la produzione sotto la soglia delle 7mila vetture all'anno, aumentando però i ritorni economici», ha concluso Piero Ferrari.
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