MILTON KEYNES - «Sebastian, devi fare di più». E' questo il messaggio che Helmut Marko, numero 1 di Red Bull Motorsport, ha inviato a Sebastian Vettel nelle fasi iniziali della stagione. Il campione del mondo fatica ad ingranare nel Mondiale 2014 e già dopo il Gp della Cina, andato in scena ad aprile, ha ricevuto un segnale eloquente dai vertici della scuderia iridata.
«Gli ho detto: ci sono 50 ingegneri che lavorano sul motore e non riescono a risolvere i problemi. Tu sei un top driver, tocca a te. Devi farlo tu», racconta Marko, come si legge sul sito della Bbc. «Deve alzare il suo livello», aggiunge il 71enne ex pilota austriaco.
PERFEZIONE - La Red Bull ha faticato in avvio di campionato soprattutto a causa del rendimento deludente della nuova Power Unit. «Sebastian si lamentava perché la monoposto non andava. Lui vuole sempre che tutto funzioni alla perfezione. Il problema principale era la scarsa stabilità sul posteriore, non riusciva a capire perché non trovassimo la soluzione. In più, lui non crede che la Formula 1 stia andando nella direzione giusta. Le monoposto dovrebbero essere mostri, non macchine semplici da guidare. Con tutti questi elementi, probabilmente non era concentrato come avrebbe dovuto essere. Ma poi le cose sono cambiate e già in Spagna abbiamo visto un approccio differente», evidenzia.
NEL MIRINO - La Red Bull sta recuperando terreno ma il titolo 2014 sembra una questione riservata alla Mercedes: Nico Rosberg comanda il Mondiale davanti al suo compagno Lewis Hamilton che, prima di firmare con le Frecce d'argento, è stato nel mirino della Red Bull prima della stagione 2013. «Ci abbiamo pensato, ma abbiamo ritenuto che la convivenza con Vettel non avrebbe funzionato. Per avere successo, serve armonia». Ecco spiegata la scelta di puntare su Daniel Ricciardo, formato dalla Red Bull nel programma junior e cresciuto al volante della Toro Rosso.
RICCIARDO - L'australiano si è subito ambientato nell'abitacolo della macchina campione del mondo e domenica scorsa, in Canada, ha conquistato la prima vittoria della carriera. Vettel, dice Marko, «è rimasto sorpreso un po' come tutti noi dal rendimento del nuovo compagno. Non dimenticate che non abbiamo potuto effettuare test invernali. Se le giornate erano buone, riuscivamo a fare un paio di giri: nessuno poteva rendersi conto del potenziale di Daniel».
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