MELBOURNE - La Red Bull valuterà se lasciare la Formula 1. L'addio del team con le ali è un'ipotesi concreta, a giudicare dalle parole di Helmut Marko, advisor di Red Bull Motorsport. Tutta colpa degli attuali regolamenti che «uccideranno lo sport. «Esamineremo la situazione di nuovo in estate, come facciamo ogni anno. Controlleremo costi e ricavi. Se dovessimo essere completamente insoddisfatti, prenderemmo in considerazione l'ipotesi di uscire dalla Formula 1», ha detto Marko parlando con i media austriaci a Melbourne, dove ieri si è aperto il Mondiale 2015. Per la Red Bull, che pure è vincolata al Mondiale da un contratto valido fino al 2020, la stagione è cominciata con il piede sbagliato. Daniel Ricciardo ha chiuso al sesto posto nella gara di casa, lontanissimo dai big. Il russo Daniil Kvyat è stato costretto a ritirarsi prima ancora del semaforo verde. Il quadro è nero, più o meno come l'umore di Dietrich Mateschitz: il magnate delle bibite energetiche potrebbe stancarsi e mollare tutto? «Sì - dice Marko - Il pericolo è che Mateschitz perda la sua passione per la Formula 1».
REGOLE NEL MIRINO Nel mirino, come è noto, sono da tempo finite le regole che dal 2014 hanno trasformato il Mondiale in un festival della Mercedes. «Queste power unit - dice Marko riferendosi ai nuovi propulsori- sono la soluzione sbagliata per la Formula 1. Lo diremmo anche se la Renault (che fornisce i motori alla Red Bull, ndr) fosse al top. Le norme tecniche sono incomprensibili, troppo complicate e troppo costose. Siamo governati da una Formula ingegneri: volevamo ridurre i costi, ma non sta succedendo». L'atto di accusa non si esaurisce qui. «Un progettista come Adrian Newey - dice chiamando in causa la matita che disegna le Red Bull- è castrato da questa situazione. Queste regole uccideranno lo sport». Le eventuali decisioni di Mateschitz avrebbero un effetto a catena sul circus. Alla 'casa madre', infatti, fa capo anche la scuderia Toro Rosso. Nell'immediato, la Red Bull lavorerà per migliorare la competitività delle proprie monoposto. Per riuscirci, avrà bisogno della collaborazione della Renault. Il motore, tallone d'Achille già lo scorso anno, in Australia non si è dimostrato all'altezza dei rivali. «La Renault è un po' in difficoltà al momento», dice Chris Horner, team principal della Red Bull, al magazine Autosport. «Devono capire rapidamente come stanno le cose, questa non è la partenza che la Renault può permettersi», aggiunge. I primi segnali fanno pensare che sarà impossibile infastidire la Mercedes e puntare al titolo: «Quest'anno, no. Ma dobbiamo comunque fare molto meglio di così. Dobbiamo lottare con la Ferrari e con la Williams. Saremo in grado di farlo se riusciamo a risolvere i problemi».
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